“Io sono me più il mio ambiente e se
non preservo quest'ultimo non preservo me stesso.”
(José Ortega y Gasset)
Questo sarà uno spazio incontaminato
fatto di racconti di realtà femminili che imprendono con un occhio
all'ambiente, ma non solo, si parlerà di sostenibilità e moda
all'insegna di una Green Fashion Week.
E ancora segnaleremo tutte quelle
notizie,iniziative ed eventi che riguardano il mondo femminile a zero
impatto ambientale.
“I sogni non si tengono nel cassetto,
ma in tasca, a portata di mano, poiché ogni momento può essere
quello buono per provare a realizzarli.“
La storia di Valeria Sechi ha trasformato una sua passione in un vero e proprio progetto lavorativo che prende il nome di Vipuntozero.
Viviamo in un’ epoca in
cui la borsa non è un semplice contenitore ma un simbolo importante
per ogni donna, è l’accessorio per eccellenza del quale nessuna di
noi potrebbe farne a meno. La borsa diventa il “contenitore” più
o meno la nostra vita ed è diventata negli anni un simbolo della
moda. Questo accessorio, da semplice utility si è trasformato in
qualcosa di più personale, di più intimo, quasi come se fosse uno
specchio nel quale si riflette la personalità di chi la indossa.

“Sii tu il cambiamento che vuoi
vedere nel mondo”. Questa frase accompagna ormai da qualche anno la
protagonista di oggi, lei si chiama Soraya ed è presente su
Instagram con il nickname di @picciriddra.

Più volte ci siamo interrogate su come
acquisire sempre più consapevolezza negli acquisti che facciamo e
quanto conta porsi diverse domande sui prodotti acquistati ovvero:
chi li ha realizzati, in quali condizioni, che conseguenze questi
avranno sulle nostre vite e sull’ ambiente in cui viviamo.

Lei è Angelica, donna,
mamma e compagna di vita di un grande viaggiatore. Su Instagram si
conosce più semplicemente come @unastoriagreen, attraverso la
sua pagina ogni giorno condivide con i suoi followers scelte
consapevoli che conducono a una vita semplice e a un pianeta sano.
Angelica non si considera perfetta, anzi, con le sue azioni cerca di
sperimentare ogni giorno piccole azioni green sfidando se stessa a
raggiungere nuovi obiettivi sostenibili.

Il movimento slow è una filosofia di
vita che si applica a diversi ambiti, il suo obiettivo è quello di
ridurre la velocità con cui scorre la vita. Lo slow tourism, in
italiano “turismo lento” è una modalità di viaggio che si
contrappone al turismo di massa e al turismo “mordi e fuggi”.
Questo tipo di turismo che si è diffuso sempre di più negli ultimi
anni, promuove la qualità e la lentezza dell’ esperienza
turistica.
Vi siete mai chieste cosa
vuol dire essere consumatrici consapevoli? Un acquisto consapevole
sussiste nel momento in cui poniamo in essere delle scelte
responsabili: sostenere aziende che producono beni in un’ ottica
circolare dei consumi è un gesto di grande responsabilità ed è
senza dubbio una scelta più sostenibile rispetto all’ acquisto
compulsivo e inconsapevole. Questo tipo di acquisto, che genera
economia, si oppone alla così detta “economia lineare” ovvero al
modello economico attualmente in uso nel nostro sistema.

Gli etimologi hanno visto
che negli ultimi trent'anni le popolazioni di insetti si sono
decimate. Pesticidi, cambiamento climatico e scomparsa dei loro
habitat naturale sono ritenute le cause principali. Solo uno
sprovveduto potrebbe infischiarsene, perché gli insetti sono
fondamentali per l' impollinazione, la decomposizione e in sostanza
contribuiscono alla vita delle altre specie.“Ci stiamo incamminando
nell' eremocene, ovvero l' età della solitudine” sostiene noto
naturalista Edward Osborne Wilson. Concetto assai meno rassicurante
dell' antropocene, mondo forgiato dall' uomo.

“Queste gemme
possiedono una vita dentro di loro: i loro colori parlano, raccontano
ciò che le parole non riescono a dire.”(George Eliot) La storia di
Orit Rahamim e del suo Brand di gioielli in Capim Dourado “Oroboros”
(www.oroboros.eu) è la storia di un gioiello che luccica e brilla
come l' oro ma che a differenza di questo, è realizzato con l'
utilizzo di una fibra vegetale che non vuol dire sfruttamento ma
semplicemente amore per ciò che la natura ci regala e che le
sapienti mani dell' uomo sanno meravigliosamente intrecciare e
trasformare.
Comprare sostenibile
significa alimentare una filiera virtuosa, che non sfrutta i
territori e le persone per il mero profitto ma mette al centro altri
elementi. Purtroppo i consumatori di oggi sono abituati al mondo
della GDO, dove si gioca sempre al ribasso, spesso a discapito dei
lavoratori, dei produttori e dell' ambiente.
L’Azienda Bioline-Saty
non solo rappresenta un nome nell'ambito delle calzature made in
Italy ma ciò che colpisce è anche l’attenzione che pone alla
sostenibilità ambientale. Il calzaturificio Saty, al quale il
marchio Bioline è legato, è una realtà artigiana nata
sull’Altopiano di Asiago quasi cent’anni fa, un' azienda in
continua evoluzione che investe in tecnologie green per ridurre l’
impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di
CO2.
All’inizio del 2020,
Francesca stufa di una vita limitata solo al lavoro come ingegnere in
una fabbrica di una piccola città decide di cambiare. Lasciare il
lavoro e i confort di una esistenza che, per chi la vede dall’esterno
sembrerebbe invidiabile, e cambiare per l’ennesima volta città per
trovare nuovi stimoli. Francesca si trasferisce a Valencia dove
avrebbe iniziato nuovamente a ricercare lavoro come ingegnere.
Purtroppo il destino volle che si scatenasse una pandemia che ha
visto il mondo intero costretto ad una situazione difficile.