Da dove iniziare se hai un pollice nero anziché verde? Ma da una Crasta!Proprio come ha fatto Raffaella Marangella, colei che crea queste coloratissime piante per abbellire le nostre case. Raffaella, è una mamma quarantenne di due splendidi bambini, che attualmente abita in Puglia, dopo aver attraversato un periodo turbolento, a causa del suo matrimonio, decide di mettere fine a questa situazione sbagliata e ricominciare più forte di prima.
Un giorno, dopo aver
fatto morire una pianta grassa, Raffaella decide di crearne una finta
per abbellire il suo ambiente domestico ed ecco che nasce la Crasta!
Ma che cos'è questa
strana pianta?
La Crasta nel dialetto
pugliese indica il tipico vaso in terracotta interamente fatto a mano
al tornio dai migliori maestri ceramisti grottagliesi, all' interno di
questo vaso, Raffaella, ha voluto ricreare il Fico d' India, pianta
rigorosamente appartenente al territorio che simboleggia il suo
forte legame con la terra natia. Per Raffaella Craste è sinonimo di
resilienza e rinascita. Rappresenta quell' idea vincente che le ha
permesso di essere l' artista che è oggi, una creatrice ma
soprattutto, nel suo umile ma animato laboratorio, un' imprenditrice.
“Ho capito che Caste
poteva essere qualcosa di più di un oggetto creato casualmente per
me e per la mia casa – ci confida Raffaella - quando ho cominciato
a ricevere tantissime richieste tramite un semplice passaparola,
iniziando dagli amici fino ad arrivare un giorno a Beppe Fiorello che
mi ha contattata tramite Instagram, e a seguire poi Albano,
Vasco, Renga, Carboni e tantissimi altri personaggi televisivi. In quel momento ho realizzato che dovevo coltivare la mia passione e la mia
creatività, mi sono detta "mollo tutto e ci provo.” E
così è stato.
Le Craste di Raffaella sono la libera espressione delle sue idee, il tutto parte dall'
immaginazione di nuove forme, nuove altezze, nuovi vasi, nuovi
decori, per poi diventare nel suo laboratorio Craste vere e proprie.
Raffaella è Craste dipendente h24, la sua mente non si ferma mai.
Essere donna , mamma ed imprenditrice comporta sacrifici e tempi
molto veloci, a volte è quasi impossibile riuscire a fare tutto, ma
Raffalla cerca sempre di dare il suo massimo in tutto ciò che fa,
mettendo al primo posto i suoi amati figli.
Ma perchè queste Craste
piacciono così tanto?
“Non so perché
piacciono, forse perché è un' idea fresca e nuova, cangiante mai
statica, mai stancante, perché la vasta gamma di tessuti, colori e
vasi, permettono di spaziare continuamente e modificare ogni singola
creazione a seconda dei gusti del committente. Dunque la bellezza stà
anche nel soddisfare ogni gusto ed ogni idea. Spesso mi dicono “fai
tu”, questa frase per un artista è la cosa più bella che ci si possa sentir
dire. Inoltre noi di Craste operiamo nel settore del tessile, del
riciclo, utilizziamo pochi macchinari ma molta manualità, siamo molto rispettosi
dell' ambiente e cerchiamo di produrre pochi sprechi e nessun inquinamento rilevante, cosa
altrettanto importante.”
Craste
sta attualmente lavorando per diventare un' Azienda con la A
maiuscola con impegno, dedizione grazie alla determinazione e al
coraggio della sua ideatrice, in cantiere c'è il progetto di
ingrandire il laboratorio per soddisfare la mole di richieste che ogni giorno
Raffaella riceve, perché essendo Craste un prodotto interamente
fatto a mano, l' attesa a volte è lunga. Le Craste attualmente
sia acquistano o prenotano prevalentemente tramite i canali social:
pagina Facebook Craste e la pagina Instagram @craste.puglia e poi ci sono
gli store rivenditori ad Otranto, Grottaglie e Foggia.
Qual'è
il messaggio che le Craste vogliono diffondere per il Mondo?
“Il messaggio che
vogliamo divulgare sempre e costantemente con Craste, è che ci si può rialzare più forti di prima, da ogni situazione difficile nella quale la vita ti può far
ritrovare, basta credere in noi stessi ed osare, basta avere lo
stimolo giusto. Ed in modo particolare, a tutte le donne vogliamo dire che bisogna denunciare e non sottostare al male, perchè tutte noi abbiamo il diritto di
sognare ed il diritto di essere rispettate, il diritto di vivere e di
essere, nessuno deve permettersi mai di annullare l' altro, né con la violenza fisica, nè attraverso quella psicologica.”