Felicità e serenità,
vuol dire anche: gomitoli di lana e ferri da maglia. Da passatempo a
lungo considerato esclusiva arte delle
nostre nonne, oggi l' amore per il dritto ed il rovescio è tornato
in auge tra le donne. Le pagine dei social sono ricche di
spunti e questo nuovo hobby femminile, dal sapore vintage, è stato
consacrato come un vero e proprio momento di relax.
Sedute
comodamente a casa, in spiaggia, in giardino, o dove più ci piace,
grazie anche ai tantissimi tutorial presenti su YouTube riusciamo in
poco tempo, o forse anche qualcosina in più, dipende sempre dalla
pratica che abbiamo, a sferruzzare e creare capi personalizzati che
vedono il trionfo di filati pregiati e non solo.
Ma l' arte dello
“sferruzzare” non è solo sbizzarrire la nostra creatività e diventare così artefici dei nostri outfit, questo esercizio così
antico che alterna passaggi manuali sempre uguali, è stato oggetto
di studio in diverse Università, che hanno evidenziato come sia in grado di ridurre
ansia e stress, di alzare l’ autostima e combattere anche l' artrosi.
Non a caso il Principe
Carlo d' Inghilterra insieme all' autrice inglese Jasmine Hemsley
hanno dato vita al Progetto Campaign for Wool con il fine di incoraggiare gli inglesi a riprendere ferri e gomitoli per combattere i disturbi
mentali causati dal lockdown. Il progetto aveva lo scopo di
aiutare tutte le persone che, a causa dell' obbligo di stare in casa, hanno dovuto sospendere la psicoterapia, fornendo loro una semplice
guida per iniziare a lavorare a maglia.
In questo anno abbiamo
assistito ad un vero e proprio boom di kit per lavorare a maglia,
community create grazie ai social che vedevano le persone
raggrupparsi per grado di difficoltà di lavorazione, tanti tutorial
registrati da siti specializzati nella vendita di filati, o ancora
ambientati nei diversi laboratori di knit. E se prima si lavorava a
maglia davanti al focolare, adesso lo si fa attraverso il web, We are knitters, per esempio, è una vera e propria brand community
trasformatasi nel giro di pochi anni in una marca internazionale di
moda, in questo shop-online di maglia e uncinetto possiamo trovare non solo materiali di qualità,
pensati in un’ ottica sostenibile, ma anche stimoli e spunti per
avvicinarci a all' arte del knitting.
Il tintinnio dei ferri più volte paragonato ad un un “mantra rilassante”, stimola la zona prefrontale della corteccia cerebrale, cioè quella abilitata ai pensieri superiori, e ci permetterebbe di astrarre il cervello dalle preoccupazioni.
E neppure i grandi
stilisti restano immuni al fascino della matassa, districando fili di
lana e di cotone, Alessandro Michele direttore creativo della Maison
Gucci, ha raccontato i suoi giorni di “clausura” come un momento
prezioso che ha accolto in maniera gentile riscoprendo una cosa
antica: lavorare a maglia, l’ uncinetto. Questa pratica, definita
dallo stesso “una bella preghiera” imparata quando era bambino,
lo ha aiutato molto a viaggiare con la testa, grazie a quell' atto di
ripetere quel gesto che produce un intreccio che poi diventerà un
oggetto. Tra gli appassionati di
tricot troviamo anche le dive di Hollywood, si dice, che Ingrid
Bergman, tra un ciack e l' altro di "Stromboli", non faceva che
realizzare pullover e coperte o ancora che Dorothy Parker scriveva sceneggiature cinematografiche e nello stesso tempo sferruzzava.
In tempi più recenti
sono sono tante le celebrity che hanno riscoperto il lavoro a maglia
o all’ uncinetto da Uma Thurman a Julia Roberts. Un hobby tornato
alla ribalta che vede tra gli appassionati anche tanti uomini.
Lavorare ai ferri oggi non è più una necessità, ma una scelta controcorrente, che dona numerosi benefici e ci allontana in modo sano dal consumismo usa e getta.
Un nuovo tipo di abbigliamento anche questo consapevole,
ecologico che si può facilmente realizzare senza per forza dover
spendere troppi soldi, con un occhio puntato sempre alla qualità.