Il Biologico: innovazione e modernità con uno sguardo fisso al passato.


Gli etimologi hanno visto che negli ultimi trent'anni le popolazioni di insetti si sono decimate. Pesticidi, cambiamento climatico e scomparsa dei loro habitat naturale sono ritenute le cause principali. Solo uno sprovveduto potrebbe infischiarsene, perché gli insetti sono fondamentali per l' impollinazione, la decomposizione e in sostanza contribuiscono alla vita delle altre specie. “Ci stiamo incamminando nell' eremocene, ovvero l' età della solitudine” sostiene noto naturalista Edward Osborne Wilson. Concetto assai meno rassicurante dell' antropocene, mondo forgiato dall' uomo. 

Fra gli antidoti a questa deriva verso la quale siamo diretti c' è l' agricoltura biologica. Non è una novità. Sappiamo da molto tempo che coltivare e produrre in modo biologico è una forma di prevenzione ai fenomeni che fanno ammalare il Pianeta. Periodicamente aleggia, soprattutto nei media, la critica ricorrente: cosi si torna indietro. E giù statistiche, in genere prefabbricate dall' agrobusiness, che mostrerebbero le migliori rese delle coltivazioni ad alto tasso chimico. E' il contrario.


C' è ricerca, nel biologico. C' è innovazione. C' è la volontà di battere nuove strade, di proporre prodotti in grado di soddisfare tutte le nicchie di mercato.


Allora ecco i produttori di formaggio realizzato con latte di mandorla, di cous cous a base di legumi. Per non parlare dei detersivi a sempre minore impatto ambientale delle linee di cosmesi innovative. Lo dipingono come un mondo fermo, quasi nostalgico dell' aratro trainato dai buoi e invece è in continuo movimento, molto più di chi ancora fa riferimento alle "magnifiche sorti e progressive" della rivoluzione verde di cinquant' anni fa. Il biologico non può stare immobile. Perché chi se ne occupa con passione e fatica, sa che il passo in più è quello necessario spesso per sopravvivere. Non solo, ma il singolo prodotto bio non basta, occorre ricostruire l' intera filiera sotto criteri più sani e più giusti, in modo particolare in prodotti complessi come detersivi o i cosmetici. Il packaging riciclabile è lì a ricordarci che si può fare ancora molto, soprattutto nel campo degli imballaggi. Il cambiamento è nel patrimonio genetico di questo mondo.


Il singolo prodotto bio non basta, occorre ricostruire l' intera filiera sotto criteri più sani e più giusti.


Nessuna operazione nostalgia, ma uno sguardo all' indietro per trova re la spinta adatta a proiettarsi verso il futuro, con prodotti migliori. Si valorizzano le filiere corte, le economie locali, si intravedono le forme di un' economia circolare: si parla di domani, molto più che di ieri. Non a caso fra gli imprenditori del bio sono proprio le nuove generazioni a intraprendere, darsi da fare, sperimentare.