Zero Waste? Yes you can!



“Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Questa frase accompagna ormai da qualche anno la protagonista di oggi, lei si chiama Soraya ed è presente su Instagram con il nickname di @picciriddra

Soraya ci racconta di come la sua vita sia radicalmente cambiata nel momento in cui ha preso coscienza che il nostro pianeta non godeva di ottima salute anzi tutt’altro. Da quel momento in poi inizia per lei un percorso che la porta ad informarsi, a leggere articoli, statistiche e dati attendibili per cercare di capire in che cosa stava sbagliando, e in che modo avrebbe potuto iniziare, nel suo piccolo, a mettere in atto quel cambiamento necessario per riuscire ad aiutare il Pianeta che ci ospita.

"E’ stata proprio l’ alimentazione che mi ha avvicinata alla consapevolezza, con il tempo mi sono resa conto che per vivere una vita all' insegna della sostenibilità potevo fare ben altro."



“Iniziai a modificare le mie abitudini riducendo il consumo di carne fino ad eliminarla del tutto.
E’ stata proprio l’ alimentazione che mi ha avvicinata alla consapevolezza, con il tempo mi sono resa conto che per vivere una vita all' insegna della sostenibilità potevo fare ben altro:

- eliminare l’ usa e getta dalla mia quotidianità, così ho iniziato a dare valore ad ogni singolo oggetto preferendo oggetti riutilizzabili,

- ridurre il superfluo partendo dallo shopping, cura personale, spesa, utilizzo dell'automobile,

- dare vita a nuovi oggetti partendo da scarti di tessuto o abiti inutilizzati e così via.”

Vivere una vita a basso impatto ambientale significa anche ridurre gli sprechi e i rifiuti; buona parte di questo avviene in cucina. In media, per ogni cittadino europeo si producono 840 kg di cibo l'anno, 580 kg vengono consumati, circa 200 kg vengono sprecati prima di arrivare al consumatore finale ed i restanti 95 kg vengono acquistati per poi essere sprecati e buttati nella spazzatura.

“Ogni vegetale è composto da diverse parti più o meno utilizzate a causa delle abitudini alimentari con cui siamo cresciuti. Vi faccio un piccolo esempio: i ciuffi delle carote fresche vengono nella maggior parte dei casi tagliati in sede di acquisto ( nei mercati rionali o dal contadino) eppure da quello “scarto” è possibile ottenere un ottimo piatto come ad esempio un pesto gustoso e ricco di nutrienti, un'altra verdura da aggiungere per un ricco minestrone.”

Voi sapevate che le bucce degli agrumi come le arance si possono utilizzare per colorare naturalmente la stoffa o essiccarle e usarle per dare gusto ai nostri piatti, o ancora per realizzare uno sgrassatore homemade? Ebbene sì, il segreto per non sprecare è quello di convertire un “quasi “ rifiuto in una risorsa, e a questo proposito Soraya ci illustra una sua ricetta inventata per evitare di sprecare un kiwi troppo maturo per essere mangiato. 

“Il kiwi ringiovanisce la pelle attraverso la rigenerazione delle cellule, contiene diverse sostanze nutritive, in particolare la vitamina C ed E. Conferisce luminosità, elasticità alla pelle e contiene proprietà antinfiammatorie naturali che aiutano a combattere l' acne e le macchie, nonché a liberare i pori ostruiti. I semini all' interno fungono da leggero esfoliante offrendo una pelle liscia e perfetta.”



Ingredienti

1 Kiwi maturo
1 cucchiaino di olio di Oliva
1/2 cucchiaio di farina

Procedimento:

schiaccia il kiwi con una forchetta e aggiungi l'olio, mescola inserendo la farina per donare consistenza.
Distribuisci la maschera sul viso e lasciala in posa per 10/15 minuti ricordando di non farla mai seccare.


“Ci tengo a precisare una cosa, per poter godere di ogni beneficio dei vegetali è sempre bene puntare sulla qualità e non tanto sulla quantità perché ahimè la quantità può generare nella maggior parte dei casi rifiuti. Ecco un’ altro aggettivo che si aggiunge alla lista: conoscenza.

Condurre una vita consapevole implica necessariamente l’ informazione, nulla di troppo complesso.

“Nel mio percorso ho imparato a leggere sempre le etichette, l’ INCI per poter realmente capire cosa contenesse quel prodotto o dove è stato realizzato e così via. Spesso, è automatico dare per scontato le poche informazioni presenti nel fronte del prodotto ma non sappiamo che le aziende attuano il GREENWASHING ossia una strategia di marketing che vuole far credere che quel determinato prodotto sia naturale, biologico, etico GREEN ma in realtà è tutt’altro. Viviamo in un mondo dove tutto ruota attorno al profitto. Per distaccarmi da questa visione, ho imparato a fare affidamento alle aziende che realmente basano la loro attività sulla sostenibilità rispettando i lavoratori, le materie prime, il suolo e il pianeta.”

Il nostro mondo ha bisogno di consumatori consapevoli che oltre a pensare al benessere proprio non danneggiano il posto in cui vivono, rispettandolo e amandolo proprio come lui stesso fa con noi.