La Cosmesi del "senza"

Negli ultimi anni si è diffuso, sempre maggiormente, il concetto della “cosmesi del senza”, che ha generato un allarmismo ingiustificato nei confronti di alcuni ingredienti cosmetici, creando una vera e propria chemiofobia, che ha creato la diceria, secondo la quale, i cosmetici potessero in qualche modo arrecare danni alla salute.

Oggi Rossella Fontana, farmacista ed esperta in cosmesi, darà risposta ad alcuni interrogativi per chiarire il concetto dei conservanti nella cosmesi. Rossella ha voluto realizzare una sorta di vademecum per le consumatrici affinchè si possano fare scelte consapevoli, per contrastare il terrorismo mediatico che spesso ci propina prodotti che seguono solo le regole del marketing.

Da dove nasce l'allarmismo nei confronti di alcuni ingredienti cosmetici?

Il suddetto fenomeno è nato attorno agli ingredienti più temuti dai consumatori ovvero i conservanti, in quanto ritenuti potenzialmente dannosi sia per la salute che per l’ambiente.

Perché tali ingredienti sono sotto accusa?

I conservanti spesso sono responsabili di reazioni allergiche dovute alla loro capacità di interagire con i microrganismi viventi costituiti da cellule.

Possiamo fare a meno dei conservanti nei cosmetici?

La risposta è semplice, no! Questo perché i conservanti hanno il compito di entrare nella composizione dei prodotti cosmetici e inibire lo sviluppo di microrganismi come batteri, gram +, gram -, muffe e lieviti. Tutti questi microrganismi vivono in presenza di acqua e quindi se il cosmetico contiene acqua, deve per forza essere protetto dai conservanti, diversamente invece succede per i cosmetici che contengono un grado alcolico superiore al 20%, in quanto, in questo caso, è l’alcol stesso a svolgere il ruolo di conservante. A tal proposito, è stata regolamentata la prassi che permette ai produttori di poter inserire nell' etichetta la dicitura “senza conservanti” anche per i prodotti che contengono l’alcol come conservante.


Come fanno i microrganismi a contaminare il cosmetico?

La contaminazione può avvenire in diversi modi, possiamo essere noi consumatori a contaminare il cosmetico attraverso una sbagliata manutenzione, oppure può avvenire nell’ambiente di produzione, o ancora il prodotto può contaminarsi a causa di un packaging non sterile. La cosa importante da sapere è che per legge un cosmetico per essere messo in commercio deve superare test che ne accertano l’assenza di microrganismi. Esiste un allegato (V) che elenca i conservanti ammessi per uso cosmetico, dividendoli in base ai limiti d’utilizzo. Nonostante lo smoderato terrorismo mediatico, non bisogna pensare che possiamo trovare sugli scaffali cosmetici dannosi e pericolosi per la nostra salute. Per mettere in commercio un prodotto cosmetico, il produttore deve rispettare moltissime leggi e linee guida, nulla viene lasciato al caso.
Prima di scegliere un prodotto con la dicitura “senza” bisogna sapere che, oltre ai “classici” conservanti creati in laboratorio, ci sono i conservanti provenienti dalla natura.

I cosmetici che riportano nell' etichetta la dicitura “senza” sono più sicuri?

La riposta è no.
Tra i maggiori conservanti naturali troviamo:
-gli oli essenziali, molecole estratte da piante e da parti di esse, come il limonene. Sono sintetizzate dalle piante proprio per proteggere queste ultime dagli insetti;
-la propoli, ottenuta dalla lavorazione delle api di resine vegetali, non molto impiegata perché colora il prodotto ed è caratterizzata da un forte odore;
-l’estratto di caprifoglio giapponese, test di laboratorio hanno dimostrato una MIC (minima concentrazione inibente) interessante.
Dunque, quando leggiamo la parola conservanti dobbiamo ricordare: “Sono sostanze dotate di proprietà antimicrobiche in grado di provocare la morte dei microrganismi (attività battericida) o di bloccare la crescita (attività batteriostatica). In generale i conservanti vengono aggiunti alle formulazioni cosmetiche per preservarle dall’inquinamento microbico.”



Quali sono i principali conservanti che troviamo elencati nell' etichetta?

-acido benzoico
-acido sorbico
-acido deidroacetico
-alcol benzilico
-acido 4-idrossibenzoico. E tanti altri.

Conservanti si, conservanti no, quello che conta è sapere di cosa stiamo parlando, che, oltre ai “classici” conservanti creati in laboratorio, ci sono anche i tanti conservanti provenienti dalla natura. 

Facciamo acquisti consapevoli ed indipendenti dalle logiche di mercato, che poco hanno a che fare con la tutela del nostro corpo e della nostra pelle. Rossella sarà lieta di rispondere ai vostri quesiti ed approfondire ulteriormente questo argomento e tantissimi altri riguardanti la cosmesi sulla sua pagina Instagram @rossella.fontana.